The Dying Earth: perché.

È il titolo di una serie di romanzi di Jack Vance, "genio" della letteratura fantascentifica degli anni eroici, pubblicati a partire dal 1950. Il ciclo del Mondo Morente, The Dying Earth. L'autore muove i personaggi, grotteschi e sublimi, sapienti, demoni, picari, stregoni e popolani, pazzi e saggi in un mondo che altri non è che la "nostra" Terra tra 9/10.000 millenni.

Sì: millenni !

Un mondo allucinato, una civiltà che ha raggiunto e superato i propri limiti più volte arrivando a diventare qualcosa di solo apparentemente "diverso".Il tutto sotto la luce rossa di una stella che si sta spegnendo avvolgendo il mondo in un crepuscolo perenne che pare estendersi anche al mondo dell'interiorità.

Ora: questo cosa c’entra? A parte il fatto che il romanzo è bellissimo e che Jack Vance è un grandissimo scrittore?

Ecco, mettiamola così: al momento non mi sembra che stiamo vivendo a Topolinia e il vecchio Jack pare abbia colto il senso del presente attuale scrivendo un libro oltre mezzo secolo fa'.

Ave et vale.

giovedì 6 gennaio 2011

Franco Battiato



Invito al viaggio

Ti invito al viaggio
in quel paese che ti somiglia tanto.
I soli languidi dei suoi cieli annebbiati
hanno per il mio spirito l'incanto
dei tuoi occhi quando brillano offuscati.
Laggiù tutto é ordine e bellezza,
calma e voluttà.
Il mondo s'addormenta in una calda luce
di giacinto e d'oro.
Dormono pigramente i vascelli vagabondi
arrivati da ogni confine
per soddisfare i tuoi desideri.
Le matin j'écoutais
les sons du jardin
la langage des parfums
des fleurs. 


                                                                    

Leggo Gore Vidal: Creazione
Ascolto Johannes Brahms: Concerto per violino in Re magg. op.77



sabato 27 novembre 2010

Umanità


A volte, vedendo come vanno le cose del mondo, mi deprimo.
Sento il peso di appartenere alla razza umana e a come l'Umanità dovrebbe essere e, di conseguenza, comportarsi meglio di come stiamo facendo.


Sono quelli i momenti in cui ho bisogno di recuperare qualcosa che mi renda di nuovo orgolioso di appartetenere a questa grande universale tribù.
Qualcosa di cui andare fiero, che mi faccia sentire nuovamente orgoglioso della mia specie biologica, della  razza umana.


Nella mia ricerca ho esplorato tanti territori: dall' Arte alla Nutella, dal Lambrusco alla Filosofia fino al calcolo frattale.....
Niente.
Al momento il miglior motivo di orgoglio che ho trovato è l'appartenere alla stessa specie biologica della signorina Claudia ci cui sopra.
Comunque ci sto ancora lavorando......


Leggo:                                                                                                              
Valerio Evangelisti:  Black Flag                                                                     

Ascolto:
Sigur Ros:  Takk    
 
                                                                                                                                                              .

giovedì 18 novembre 2010

Della Spontaneità

 


 
   Nel linguaggio di senso comune che cos'è la spontaneità?   Essere veri, se stessi, semplici, spontanei, autentici.
   Queste sono soltanto alcune delle definizioni di spontaneità e hanno quasi sempre una valenza positiva per tutti gli individui definiti o che si definiscono essere tali.
   Allo stesso modo  la non spontaneità ha quasi sempre un'accezione di tipo negativa: falsi, non veri, costruiti, finti, fasulli, tarocchi


La spontaneità è largamente sopravvalutata.
La spontaneità è un lusso che possono concedersi solo per persone eccezionali, quelle decisamente sopra la media.
Quanti possono permettersi di dire sempre quello che pensano?  Di fare sempre e solo quello che l’estro suggerisce loro di fare?

E purtroppo a questo mondo di persone eccezionali ce ne sono veramente poche.

Noi mediocri, mi verrebbe da mettere “normali”, ma anche questo è un concetto quantomeno “fumoso”.
Noi mediocri, dicevo, non possiamo permetterci la spontaneità, la più parte del tempo, comunque.
Noi si viaggia sempre su un terreno infido, pieno delle insidie connesse e commisurate alla nostra mediocrità.
Fortunatamente abbiamo i mezzi per attraversare questi territori, e sono mezzi che tutti abbiamo, anche se in diversa misura 

Coscienza, Ragione, Educazione e Cultura.




Ascolto: