The Dying Earth: perché.

È il titolo di una serie di romanzi di Jack Vance, "genio" della letteratura fantascentifica degli anni eroici, pubblicati a partire dal 1950. Il ciclo del Mondo Morente, The Dying Earth. L'autore muove i personaggi, grotteschi e sublimi, sapienti, demoni, picari, stregoni e popolani, pazzi e saggi in un mondo che altri non è che la "nostra" Terra tra 9/10.000 millenni.

Sì: millenni !

Un mondo allucinato, una civiltà che ha raggiunto e superato i propri limiti più volte arrivando a diventare qualcosa di solo apparentemente "diverso".Il tutto sotto la luce rossa di una stella che si sta spegnendo avvolgendo il mondo in un crepuscolo perenne che pare estendersi anche al mondo dell'interiorità.

Ora: questo cosa c’entra? A parte il fatto che il romanzo è bellissimo e che Jack Vance è un grandissimo scrittore?

Ecco, mettiamola così: al momento non mi sembra che stiamo vivendo a Topolinia e il vecchio Jack pare abbia colto il senso del presente attuale scrivendo un libro oltre mezzo secolo fa'.

Ave et vale.

sabato 27 novembre 2010

Umanità


A volte, vedendo come vanno le cose del mondo, mi deprimo.
Sento il peso di appartenere alla razza umana e a come l'Umanità dovrebbe essere e, di conseguenza, comportarsi meglio di come stiamo facendo.


Sono quelli i momenti in cui ho bisogno di recuperare qualcosa che mi renda di nuovo orgolioso di appartetenere a questa grande universale tribù.
Qualcosa di cui andare fiero, che mi faccia sentire nuovamente orgoglioso della mia specie biologica, della  razza umana.


Nella mia ricerca ho esplorato tanti territori: dall' Arte alla Nutella, dal Lambrusco alla Filosofia fino al calcolo frattale.....
Niente.
Al momento il miglior motivo di orgoglio che ho trovato è l'appartenere alla stessa specie biologica della signorina Claudia ci cui sopra.
Comunque ci sto ancora lavorando......


Leggo:                                                                                                              
Valerio Evangelisti:  Black Flag                                                                     

Ascolto:
Sigur Ros:  Takk    
 
                                                                                                                                                              .

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